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lunedì 16 novembre 2015

TAGLIO DEGLI ALBERI ALL'INTERNO DELLE AREE FALCK A SESTO S.G.

MA ERA PROPRIO NECESSARIO ?


O ESISTE UN'ALTRA SOLUZIONE ?

Questa è la domanda che sorge a chi vive a Sesto San Giovanni , non mettiamo in dubbio le normative che regolano le bonifiche necessarie per la pulizia del terreno inquinato , ma era veramente necessario abbattere decine e decine di alberi ad alto fusto ? Non si poteva programmare il loro spostamento, magari nel P.M.V.L , magari nell'area Bergamella giusto per creare quella “foresta urbana “ che tanto gioverebbe alla salute e al benessere delle persone.

Ricordiamo la nostra proposta sul parco  è stata accettata e condivisa da molti comitati e cittadini  e vediamo in questi abbattimenti un’altra occasione persa per creare qualcosa in uno spazio temporale relativamente breve.
Si un’altra occasione persa perché ad EXPO l’Austria ha creato un  padiglione trasformando i 560 metri quadrati che aveva a disposizione in un bosco, con 60 alberi alti fino a 12 metri, arbusti vari, edera rampicante,


praticamente un bosco che sarà ora ripiantato nel  Tirolo, ecco forse il destino più sicuro è quello, ma che bello sarebbe stato se quei 560 metri quadrati fossero arrivati a Sesto San Giovanni nel cuore verde del parco della Bergamella, ma non ci abbiamo pensato, nessuno ci ha provato , e neanche creduto, peccato avrebbe rappresentato una sorta di oasi di pace, fresco durante l'estate, e ossigeno puro in un area ricca d’inquinamento.
Ma ora la stessa cosa si potrebbe ottenere spostando le piante presenti alle aree FALK , certo c’è da lavorare un po’ di più, ma si avrebbero dei notevoli benefici, perché  anche piantumando alberi di qualche anno per vedere e godere delle nuove piantumazioni bisognerebbe aspettare almeno 15-20 anni.

Sia chiaro che non pensiamo sia semplice ma … basta

PENSARCI , PROVARCI , CREDERCI ,

e magari dalle polemiche riusciamo a far nascere qualcosa di importante, innovativo, qualcosa di diverso.

Crediamo che occuparsi del bene pubblico  non sia solo attuare delle regole come dei meticolosi funzionari statali, fare politica significa anche avere un po’ di creatività , coraggio , capacità, estro, insomma riuscire a vedere al di la della semplice normativa, per questo auspichiamo con fiducia per i prossimi lotti da bonificare un’analisi e una soluzione differente.




Consiglio Direttivo Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

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Ne danno comunicazione : 




CONFERENZA A MARIANO COMENSE "ELETTROSMOG: SAPERE, CAPIRE, PREVENIRE"

IL 20 novembre 2015 alle ore 20.45

presso la Sala Civica di Mariano Comense in piazza Roma 52.


La serata promossa dal COMITATO di via ISONZO di Mariano C. è organizzata dall'associazione P.E.N.T.A. in collaborazione con le nostre associazioni in rete che da tempo affrontano l'argomento.

Tra i relatori:  Riccardo Perrone, Paolo Orio, Valeria Rossitto.

L'ingresso è gratuito

venerdì 13 novembre 2015

LUCCA NUOVO ELETTRODOTTO TERNA, COMUNI UNITI PER IL NO

Cinque comuni contrari al nuovo progetto di elettrodotto della Terna.Pronti ad affiancare la Regione nel ricorso al Tar per la difesa del piano di indirizzo territoriale. 

Lo scrivono a chiare lettere, in una nota congiunta, i Comuni di Lucca, Camaiore, Massarosa, San Giuliano Terme e Vecchiano: "Ribadiamo - dicono i rappresentanti degli enti - la nostra più netta contrarietà al progetto di riassetto dell'elettrodotto Terna La Spezia – Acciaiolo, che prevede la realizzazione di nuove infrastrutture e di una nuova stazione di trasformazione nei territori dei Comuni di Lucca, Camaiore, Massarosa, San Giuliano Terme e Vecchiano. Per tale motivo apprezziamo la scelta della Regione Toscana, a seguito dell'iniziativa della quarta commissione del consiglio regionale, dopo il ricorso straordinario al presidente della Repubblica promosso da Terna, di fare fronte comune con i cittadini e con le istituzioni locali costituendosi di fronte al Tar per difendere il Piano di Indirizzo Territoriale che, ad oggi, è il principale argine del progetto di Terna".

"Solo nell'ambito del contraddittorio - proseguono i Comuni - che il procedimento giurisdizionale di fronte al Tar garantisce è possibile difendere al meglio i contenuti del piano paesaggistico volti a preservare valori territoriali, ambientali e culturali che sono un patrimonio di tutta la collettività. Le comunità che rappresentiamo hanno più volte ribadito in tutte le sedi – nei consigli comunali, nelle assemblee, sulla stampa – che il progetto di Terna è dannoso per l'ambiente e per il paesaggio, oltre ad avere ricadute negative sull'assetto idrogeologico, manifestando la loro dura opposizione alla realizzazione del paventato nuovo elettrodotto. Per tale motivo assicuriamo fin d'ora che una volta che il ricorso sarà incardinato davanti al Tar i nostri Comuni interverranno nel giudizio a sostegno della Regione e delle previsioni del Pit. E' fondamentale infatti continuare nella direzione imboccata mantenendo alto il livello di attenzione su questa vicenda in un quadro di unità trasversale fra tutte le istituzioni e tutte le forze politiche".

Sotto la lente anche la situazione dell'elettrodotto esistente: "Non possiamo inoltre - dicono i Comuni -  dimenticare la grave situazione vissuta dai cittadini che nei nostri territori si trovano a sperimentare già oggi i problemi di convivenza con gli elettrodotti aggravati da una discriminazione normativa non più tollerabile. Il limite di emissione normativa elettromagnetica vigente per gli elettrodotti già in funzione è significativamente più alto di quello previsto per i nuovi impianti. Nonostante non ci siano certezze scientifiche sul fatto che i limiti in vigore siano sufficienti a garantire la salute di coloro che vivono nei pressi degli elettrodotti, il quadro normativo impedisce ai primi cittadini azioni concrete a tutela dei propri cittadini. Dal momento che è inaccettabile l'ipotesi di spostare il problema da una zona ad un'altra, chiediamo con forza che siano il governo e il parlamento a farsi carico del problema con un'iniziativa politica e legislativa che miri a sanare questa situazione obbligando Terna a mettere in sicurezza gli elettrodotti esistenti, attraverso interventi di mitigazione delle emissioni fino al rispetto dei valori previsti per gli impianti di nuova costruzione, senza costringere i primi cittadini a dover scegliere il male minore tra la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente e del paesaggio"


FONTE : LUCCAINDIRETTA

martedì 10 novembre 2015

SESTO S.GIOVANNI: IL DI TAR MILANO RESPINGE RICORSO PRESENTATO DA WIND

FINALMENTE , una sentenza che rende giustizia, che fa dell'applicazione del principio di precauzione uno strumento efficace, sintomo che forse qualcosa sta cambiando nella cultura generale di questo paese, l'augurio e che non ci si fermi ma si applichi in modo da poter regolamentare una situazione che fino ad oggi non ha avuto regole nonostante gli innumerevoli studi che sono a disposizione. 

Clicca QUI per leggere la sentenza sul sito www.giustizia-amministrativa.it

                              

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Il Tar di Milano ha respinto il ricorso di Wind contro la normativa urbanistica di Sesto San Giovanni (in provincia del capoluogo lombardo), che vieta le installazioni per la telefonia mobile nei pressi di scuole, parchi gioco, ospedali e in generale al di fuori della aree indicate dal comune. Si tratta, si legge in una nota, di uno dei pochi casi in cui il Comune vince sul gestore telefonico. Con ricorso del 27 marzo scorso Wind aveva chiesto al Tar milanese l'annullamento del provvedimento con il quale il comune aveva respinto la sua istanza di installazione, nel territorio comunale, di un nuovo impianto per la telefonia mobile con potenza totale ai connettori di antenna superiore ai 300 Watt. La società riteneva illegittima la regolamentazione urbanistica che individuava puntualmente le aree ove consentito l'intervento ed escludeva quelle non ricomprese in tale elenco, nonché' quelle poste in vicinanza di siti sensibili, come scuole, parchi gioco, ospedali e strutture similari. "La sentenza - ha spiegato l'avvocato difensore del comune di Sesto San Giovanni Umberto Fantigrossi - precisa che non si tratta di divieti assoluti e generalizzati di localizzazione degli impianti, ma di precisi criteri oggettivi e razionali posti in esercizio del potere attribuito ai Comuni dall'articolo 8, comma 6 della Legge quadro 36/2001 e come tali del tutto legittimi. Si tratta di una importante vittoria per i cittadini, perché' mette un punto fermo contro l’invasività dei tralicci telefonici e per una migliore tutela della salute sul territorio".


venerdì 6 novembre 2015

P.M.V.L. - UN PARCO È SEMPRE UNA BUONA IDEA, ANCHE SE:

UN PARCO ATTRAVERSATO  DA  ELETTRODOTTI
VICINO  AD  UN  DEPURATORE
SOVRASTATO  DAL  CAMINO DELL’ INCENERITORE
ATTRAVERSATO  DALLE  TANGENZIALI



RESTA UNA  BUONA  IDEA, MA INCOMPLETA


 A meno che  non  si  metta  mano a:
  • BONIFICHE  SERIE e RAPIDE  su  terreni  e  acque  di  prima  falda.
  • PIANTUMAZIONE CONSISTENTE di ALBERI all’interno del cosiddetto parco, perché  diventi  una  FORESTA  URBANA  necessaria per migliorare la qualità delle nostre vite. 
  • NUOVO  POSIZIONAMENTO  della  COLLINA prevista ora dietro la Bergamella, al momento  pensata  solo  per  nascondere  l’inceneritore. 
  • SERVIZI  IGIENICI FISSI  non soltanto per gli ortisti, in modo tale da rendere  fruibile  a tutti questo spazio. 
  • ILLUMINAZIONE  A  LED  alimentata  da  pannelli solari. 
  • ELIMINAZIONE  di  ogni  STRUTTURA  in  CEMENTO.

Ovviamente tutto questo non avrebbe  senso, se non si  riuscisse ad avere  la  CHIUSURA  RAPIDA  dell’INCENERITORE  e  l'INTERRAMENTO   degli   ELETTRODOTTI.
Urge un progetto politico che porti alla definizione  di  queste  due  ipotesi, mentre il  progetto di raccolta  differenziata  totale “ per cui il nostro quartiere doveva fare da apripista”   è  in  assoluto  ritardo. 
E tutto questo mentre lo  “SBLOCCA  ITALIA” di RENZI,   impone agli  inceneritori Lombardi, quindi anche il nostro, di bruciare anche 20.000 tonnellate di rifiuti all'anno,  provenienti  da altre  regioni italiane.
                                                            
CAMBIARE SI PUÒ, PROVIAMOCI!

Sottoscritto da :

ASSOCIAZIONE  DI  VIA  SOTTOCORNO

COMITATO  CITTADINI  DI  VIALE  EDISON

GRUPPO TERRITORIO EXTRAURBANI 

COMITATO CASCINA  GATTI
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Vi aspettiamo domenica mattina 8 novembre al Mercatino Rurale di Cascina Gatti in piazza della chiesa , dove distribuiremo il volantino descritto qui sopra si potrà partecipare ad una raccolta firme contro l'art. 35 della legge 164/2014 (meglio conosciuta come Sblocca Italia); raccolta che proseguirà successivamente anche nei mercati settimanali.

Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

giovedì 5 novembre 2015

BAONE PADOVA: INQUINAMENTO DA ANTENNE IN NETTO CALO A CALAONE

BAONE. La bonifica non è ancora pienamente completata, ma gli effetti benefici già si sentono. Mentre prosegue l’opera di risanamento del Monte Cero dalle antenne radiotelevisive che da decenni...
BAONE. La bonifica non è ancora pienamente completata, ma gli effetti benefici già si sentono. Mentre prosegue l’opera di risanamento del Monte Cero dalle antenne radiotelevisive che da decenni infestano la sommità del colle, l’amministrazione di Baone ha reso noti i risultati dei rilevamenti elettromagnetici nel centro abitato di Calaone. «Anche se i tempi preventivati per la bonifica si sono allungati per i continui inconvenienti tecnici e burocratici» spiega il sindaco Luciano Zampieri «il primo e forse più atteso risultato è già stato raggiunto: si tratta della notevole riduzione dell’inquinamento elettromagnetico nell’abitato della frazione Calaone, quella più esposta alle onde delle vecchie antenne». Le misurazioni sono state effettuate da Arpav, registrando
livelli che si discostano in maniera significativa rispetto ai precedenti valori: «Siamo passati dai 3,5 volt/metro agli attuali 0,5-0,6, livelli che rispettano quanto previsto dal regolamento sottoscritto nel 2013 che prevede un limite massimo di 1 volt/metro nel centro abitato» 


mercoledì 4 novembre 2015

ELETTRODOTTO DI BELLUNO : IL COMITATO DI SOVERZENE DICE SÌ

L’Associazione Sottocorno esprime la più totale solidarietà al comitato di Soverzene ed invita le istituzioni ad attivarsi al fine di minimizzare l’esposizione che la popolazione è costretta a subire, l’impatto paesaggistico e ambientale NON PUO’ E NON DEVE essere prioritario rispetto hai rischi biologici che tale esposizione può far nascere, ed è sorprendente che dopo 6 anni dalla decisione presa non si sia ancora riusciti a mettere in sicurezza il centro abitato, qui sotto il comunicato

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«C’è gente che vive sotto i tralicci. Diamo pieno sostegno all’ultima versione presentata da Terna»
SOVERZENE. Presa di posizione dello storico comitato dei cittadini di Soverzene che da decenni si batte sulla questione dell'elettrodotto, criticando l'atteggiamento degli altri comitati sorti sul territorio (anche in zone non interessate dal tracciato) che stanno rallentando un progetto atteso da anni per risolvere il disagio di diversi cittadini. «Innanzitutto ribadiamo il pieno sostegno all'ultima versione del progetto di razionalizzazione presentato da Terna», scrive il comitato in una nota diramata dai portavoce Gianni e Pietro Albino Burigo, «che ricalca di fatto il progetto allegato al protocollo di intesa firmato nel 2009 dai sindaci dei comuni interessati e dall'allora presidente della Provincia Sergio Reolon, quale garante degli interesse provinciali per porre fine ad una situazione fortemente penalizzante per coloro che abitano nelle immediate vicinanze delle linee interessate alla razionalizzazione. Si ricorda che l'accordo di programma era stato concertato con i sindaci dei territori interessati e condiviso con la popolazione residente. È alquanto sconcertante che ora, dopo sei anni da quell’impegno assunto in sede istituzionale, comitati che nascono su territori nemmeno interessati o marginalmente interessati dall'opera, si assurgano a difensori degli interessi dei cittadini. Il loro atteggiamento provoca solamente il rallentamento dell'iter autorizzativo. Di fatto non si rendono conto che molti cittadini, compresi i bambini, continuano a vivere e andare a scuola in aree gravate da elettrodotti. L’ipotesi è che stiano difendendo interessi di alcuni, non certo delle migliaia di persone che abitano in aree interessate da elettrodotti».
Da Ponte a Perarolo, continua il comitato «tutti concordano con il progetto presentato (vedi le delibere dei consigli comunali con le quali si ribadisce l’indifferibile urgenza del proseguo dell’iter approvativo, così come previsto nei protocolli) e chi ora si tira indietro, anche se aveva assunto un formale impegno firmando il protocollo di intesa (leggi comune di Belluno) dando “fiato” ai comitati del no, è bene ricordare che è interessato da 1 km di nuova linea a 220 kV su 40 km complessivi di razionalizzazione. Per aumentare il sostegno alla posizione del “no” si sono dovuti pertanto coinvolgere comuni non interessati da alcun intervento, né attuale né futuro, alimentando la discussione su di un elettrodotto a 380 kV, quando invece la tensione rimarrà di 220 kV». Gli esponenti dunque chiedono «un po’ di onestà intellettuale sia ai cittadini non interessati dall'opera di razionalizzazione che non si lascino coinvolgere dai comitati del “no”, sia ai politici, affinché non si soffermino sui meri interessi elettorali e comprendano il disagio ultradecennale con il quale convivono centinaia di famiglie, ricordando che tale atteggiamento ha come unico risultato il fatto di non consentire la risoluzione di questo problema in aree fortemente abitate. Ci auguriamo vivamente che la commissione Via nazionale dia un parere favorevole al progetto così come concepito e che i lavori di razionalizzazione possano partire al più presto (anche se può sembrare un eufemismo: oltre vent’anni sono passati da quando abbiamo cominciato a prendere coscienza del problema) consentendo, nel contempo, di eliminare le linee attuali, vecchie di oltre 60 anni»


ROMA : SOS ELETTRODOTTO “INTERRATE QUEI CAVI”

«SIAMO minacciati dai tralicci dell’alta tensione ». Temono ripercussioni sulla salute le cento famiglie residenti in via di Quarto Annunziata, a Roma Nord. Supportate dai rappresentanti del XV municipio, chiedono l’interramento di un breve tratto del nuovo elettrodotto di collegamento tra Grottarossa e La Giustiniana. Secondo il progetto approvato dalla Città Metropolitana, i cavi carichi di corrente a 150 kilovolt passerebbero sopra le loro case e a meno di 300 metri dall’ospedale S. Andrea.


FONTE : ROMADAILYNEWS

sabato 31 ottobre 2015

PATOLOGIE DA CAUSA AMBIENTALE: SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA (MCS) ed ELETTROSENSIBILITA’ (EHS)

Servizio della rete televisiva "Teleunica" (http://www.teleunica.tv/) sul Convegno : 

"PATOLOGIE DA CAUSA AMBIENTALE: SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA (MCS) ed ELETTROSENSIBILITA’ (dal cellulare al wi-fi) : UNA REALE EMERGENZA SANITARIA", 


organizzato dalla Associazione Italiana Elettrosensibili e voluto da una giovane lecchese costretta a vivere reclusa in casa proprio a causa di queste rare malattie, tenutosi venerdì 18 settembre 2015 presso l'Ospedale A. Manzoni di Lecco.

Ne soffre l’1-3% della popolazione: le patologie da causa ambientale come la Sensibilità Chimica Multipla e la Elettrosensibilità rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria.

Locandina dell'evento :