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lunedì 29 aprile 2013

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO A CESANO, TRE NUOVI CASI DI LEUCEMIA



I comitati: «Colpa delle antenne radio» . Gli abitanti chiedono alla Regione che l'Arpa verifichi se Radio Vaticana ha ridotto le trasmissioni spostandole sul web. Allo studio un appello a Papa Francesco

ROMA - Tre nuovi casi di leucemia, due di tipo infantile ed uno in età adulta. Continuano le segnalazioni di malattie da inquinamento elettromagnetico nella zona di Cesano. Territorio su cui sorge la sede operativa di Radio Vaticana, che con i suoi 23 tralicci trasmette in ogni angolo del mondo. 
Nel giugno 2012 ... ( leggi QUI l’articolo completo )

FONTE : CORRIERE DELLA SERA - ROMA

martedì 26 febbraio 2013

NASCE IL COMITATO CITTADINO CONTRO L'ANTENNA VODAFONE IN LOCALITA' COREGGIA (ALBEROBELLO)



Alberobello, 22 Febbraio 2013

COMUNICATO STAMPA

Contro l'antenna Vodafone in località Coreggia (Alberobello) parla il Comitato Cittadino


Prosegue il dissenso di centinaia di cittadini alberobellesi circa la messa in opera e imminente accensione di una stazione radio base della multinazionale Vodafone in località Coreggia, in una zona largamente popolata e a pochissimi passi da una scuola materna ed elementare.
A distanza di pochi giorni dall'incontro, avvenuto lo scorso 12 Febbraio, tra i rappresentanti del neo-costituito Comitato Cittadino per la tutela della Salute e dell'Ambiente di Alberobello con l'Amministrazione Comunale a seguito di più di 300 firme raccolte e depositate per chiedere la sospensione dell'installazione dell'antenna, il dissenso e lo sconcerto sono aumentati.

La posizione del Comune, infatti, resta quella di dire di essere quasi “obbligato” ad accettare l'antenna della Vodafone in quanto, allo stato attuale, non esistono certezze riguardo ai possibili effetti nocivi a medio-lungo termine provocati da questi apparati sulla salute dell'uomo. L'Amministrazione Comunale si è inoltre giustificata dicendo che comunque la legge italiana allo stato attuale permette agli operatori di telefonia di muoversi con una certa disinvoltura, con la costruzione di tali apparati che viene più o meno ritenuta un’opera di prima necessità. Come il dover riasfaltare una strada dissestata.

Viene da chiedersi però come mai altrove, in numerosi altri Comuni d'Italia, siano state ordinate sospensioni o addirittura ricorsi al TAR per far evitare la costruzione di antenne in un luoghi ritenuti non idonei, mentre ad Alberobello non si è fatto lo stesso visto che il Sindaco prosegue con il dire che non è la volontà del Comune avere queste antenne sul proprio territorio, soprattutto vicino ad una scuola, quella di Coreggia, dove si pratica il tempo pieno e i bambini permangono nelle aule per più di 4 ore al giorno.
Purtroppo è parere del Comitato che ad Alberobello non ci sia la volontà di guardare il problema verso la salute dei cittadini e del territorio. In base ai risultati scientifici già oggi disponibili infatti, è impossibile negare che non vi sia il rischio di danni biologici ed esistono quindi tutti i presupposti per un'applicazione non demagogica del “Principio di Precauzione”, secondo il quale i rischi,anche solo potenziali, andrebbero evitati. Occorre infatti ricordare che la Costituzione Italiana , all’Articolo 32, tutela la salute del cittadino non solo come bene individuale, ma anche come bene collettivo e che tale tutela è prevista in termini preventivi.
Infine, va ricordato un rapporto sullo stato dell'ambiente riguardo all'inquinamento elettromagnetico che già individuava Alberobello nel 2005 come territorio critico, meritevole di ulteriori indagini soprattutto in ragione dell'alto numero di stazioni radio base e della continua variazione del numero di siti sulle quali sono installate. In questi anni il Comune non solo quindi non ha provveduto alla pianificazione territoriale, all'adozione di un catasto di impianti trasmittenti e all'effettuazione di campagne di monitoraggio degli impianti, ma continua a concedere autorizzazioni paesaggistiche ed edilizie senza informare con trasparenza la cittadinanza.
Per tutto questo, il Comitato, nell'intento di rappresentare un ampio respiro di cittadini, è deciso ad adoperarsi con tutte le proprie forze per la tutela della salute dei nostri bambini e del nostro territorio contro l'installazione selvaggia di queste antenne.


giovedì 14 febbraio 2013

ELETTROSMOG, PRESENTATA LA PROPOSTA DI REGOLAMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TELEFONIA


Roma - Stop ad antenna selvaggia. Elettrosmog, presentata la proposta di regolamentazione degli impianti di telefonia. A rendere noto quanto avvenuto durante l'incontro il comitato di quartiere Parco della Vittoria-Silvio Messina, da anni impegnato in una battiglia per lo smantellamento degli impianti di telefonia mobile posti sulla Torre Acea. 

Si è svolta giovedì scorso presso la sede comunale di via delle Vergini la conferenza stampa di presentazione della proposta di regolamentazione degli impianti di telefonia. “Roma è priva di un piano regolatore per le installazioni di impianti radioelettrici e di un catasto pubblico degli impianti esistenti. Una lacuna, dovuta anche a un vuoto normativo a livello regionale, che danneggia l’ambiente e mette a rischio la salute dei cittadini minacciati da un tipo d’inquinamento figlio della modernità: quello elettromagnetico, causato da antenne per cellulari e ripetitori installati sui tetti delle abitazioni”, hanno dichiarato in una nota i consiglieri...... ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : OSTIATV.it

domenica 4 novembre 2012

SUL FINONCHIO UN RIFUGIO "SCONSIGLIATO"


L’Appa invita il comune a tabellare tutta l’area per informare i turisti del pericolo per la salute provocato dall’elettrosmog


( ROVERETO ) La prospettiva in chiave turistica è devastante: quando sarà riaperto al pubblico, ammodernato e dotato di nuovi servizi igienici e di un bivacco, il rifugio Filzi sul Finonchio  dovrà essere circondato da tabelle che avvertono del forte inquinamento elettromagnetico di quella porzione di montagna invitando i visitatori a non fermarsi più a lungo di qualche ora per evitare di mettere a rischio la propria salute. Visto che non si tratta di una radiografia cui tocca per forza sottoporsi, è fin troppo facile immaginare che una misura di quel tipo finirebbe per allontanare i potenziali fruitori del rifugio, vanificando lo sforzo notevole che la Sat roveretana sta compiendo per ristrutturarlo.
FONTE : TRENTINO CORRIERE ALPI ( clicca sul link per leggere l'articolo )

martedì 9 ottobre 2012

VITTORIA DELLE ASSOCIAZIONI “ ANTENNA SELVAGGIA“ DEPENNATA DAL DECRETO SVILUPPO 2

Il Dl Sviluppo 2 non contiene più l'articolo che favoriva gli installatori di ripetitori di telefonia.


SI sembra proprio che c'è l'abbiamo fatta , con una vasta mobilitazione in rete le associazioni che si battono contro l’elettrosmog sono riuscite a far modificare il testo del decreto legge "Sviluppo 2",
Non troviamo più il testo che contiene le contestate norme sulla deregolamentazione totale delle procedure per installare antenne e ripetitori di telefonia mobile in tutto il territorio nazionale.

Leggi gli articoli :





venerdì 14 settembre 2012

SCOPPIA LA GUERRA CONTRO LE ANTENNE


Promettono battaglia in tutte le sedi le decine di associazioni e i comitati che contestano il decreto Passera che potrebbe vanificare qualsiasi tipo di lotta contro l'elettrosmog
Un’onda di proteste diventata via via uno tsunami: promettono battaglia in tutte le sedi le decine di associazioni e i comitati che in ogni parte d’Italia stanno combattendo contro l’elettrosmog e vogliono ostacolare la diffusione incontrollata di antenne e ripetitori. Proteste contro il decreto Passera che potrebbe vanificare qualsiasi tipo di lotta.
Ieri è stato diffuso il testo dell’articolo 29 del decreto Sviluppo 2, non ancora approvato, che recita: «Il proprietario o il condominio non possono opporsi all'accesso dell'operatore di comunicazione al fine di installare, collegare o manutenere gli elementi di rete quali cavi, fili, riparti, linee o apparati». Via libera alle antenne, quindi, senza possibilità di dire no.
L’Idv minaccia già battaglia all’Europarlamento, mentre il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli ha giudicato «assurda l'intenzione di inondare con antenne di radiodiffusione e telefonia mobile i tetti degli italiani che saranno obbligati ad accettare le antenne. Non è certo riducendo la categoria dei diritti al cittadino (che fra l'altro presta il fianco a dubbi di costituzionalità) e nemmeno assegnando corsie preferenziali per obbligare i cittadini a ricevere sopra la propria testa o accanto alla propria abitazione migliaia di sorgenti di inquinamento elettromagnetico, che si risolveranno gli atavici ritardi nelle tecnologie di comunicazione elettronica del nostro paese».
«Saremmo di fronte, insomma, a un provvedimento che presenterebbe evidenti profili di incostituzionalità, poiché si violerebbe il principio di precauzione e il diritto alla salute sancito dalla Costituzione, così come quello alla proprietà privata», ha detto Luigi Nieri, capogruppo Sel al consiglio regionale del Lazio.
«È la fine del criterio cautelativo - ci dicono dal Codacons, che proprio un mese fa ha intrapreso una class action in Sicilia contro i “mal di testa” da alta tensione - ci opporremo in tutti i modi e con tutti gli strumenti contro questa norma». In allarme anche le Arpa regionali, in molti casi depauperate degli strumenti di controllo: «I limiti  - ci dicono dagli uffici romani - verranno senz’altro superati con questo moltiplicarsi di antenne. Il governo lo ha previsto?».

Fonte www.metronews.it