Mercoledì 28 marzo con un consiglio comunale aperto alla cittadinanza
che abbiamo scoperto essere stato richiesto dalle forze di opposizione si è
tenuta si è tenuta la presentazione dell'UNICO
PROGETTO DI CONVERSIONE DELL’INCENERITORE.
Per ora, dopo 15 MESI dall'annuncio del comune di una sua trasformazione
è stata l’unica occasione per poter comprendere lo “stato dei lavori” sul
progetto di riconversione che dovrebbe portare allo “spegnimento”
dell’inceneritore nel giro di pochi anni.
Dopo una breve esposizione dell’amministratore unico di
Core che dopo aver ribadito il corretto funzionamento dell’impianto
con i valori delle emissioni sotto i limiti di norma con la fine della sua “vita impiantistica regolare” e chiudendo il mutuo nel
2019 (pur avendo già ricevuto l’autorizzazione da parte di Regione Lombardia a
proseguire con l’incenerimento dei rifiuti fino al 2026), per scelta, e non per
emergenza, ha affrontato di valutare il progetto di conversione.
Sono posizioni che ovviamente non condividiamo, ci limiteremo solo a precisare
che oltre a non indicare gli inquinanti non rilevati si è dimenticato di citare
che sono decenni che questo impianto emette anche un inquinamento acustico che
impatta sul quartiere, rendendo in alcuni momenti la situazione invivibile.
Successivamente è seguita
la relazione di CAP HOLDING, incaricata dalla precedente amministrazione di
elaborare un progetto di riconversione, al momento l’UNICO.
All’inizio il progetto
venne presentato solo la conversione per l’incenerimento dei fanghi prodotti
dal depuratore adiacente mente mercoledì è stato presentato un quadro differente
(forse invogliato da incentivi statali che prima non erano presenti).
L’intenzione dell’azienda è quella di trasformare l’area in un
centro che:
- Centro per il trattamento dei fanghi di depurazione che Cap
holding produce nei suoi depuratori (non
più solo quello di Sesto)
- Centro di produzione di bio gas da trasformare in bio
metano che verrebbe poi utilizzato per il funzionamento dei mezzi di Area Sud per
la raccolta dei rifiuti (per i quali attingerebbe a dei finanziamenti)
- Centro di ricerca sull'economia circolare e sul trattamento dei
fanghi e dei rifiuti
La presentazione, generica, è stata
preceduta da una analisi L.C.A. (LIFE CYCLE ASSESTAMENT) fatta eseguire dal
Politecnico di Milano partendo da alcuni obbiettivi come:
- Ridurre l’impatto ambientale (ponendo
a 100 quello provocato dall'inceneritore l’obbiettivo è ridurlo arrivando a 20)
- Impatto sociale (mantenendo
l’occupazione dei 45 lavoratori presenti)
- Equilibrio economico senza aggravio
di costi per la comunità
- Un progetto che preveda la creazione
di un impianto votato all'economia circolare
Premesso che i dubbi sulla presentazione fatta sono
tanti e che del trattamento a freddo dei rifiuti solidi non se ne è neanche
accennato, iniziamo con la gestione dei fanghi di depurazione delle acque
reflue ricavati dal ciclo di depurazione che riconsegna acqua adatta
all'irrigazione dei campi o ad essere reimmessa nei fiumi, i fanghi verrebbero
inceneriti con un volume annuo di 14.000 t/anno (contro le
70.000 t/anno attuali) ed è vero, rappresentano una diminuzione in termini di
massa, ma facciamo presente che solo alcuni mesi fa si parlava di 7000 t/anno (ovvero
il 50% in meno) e, soprattutto, si parlava solo del trattamento dei fanghi
generati a Sesto e su questo punto non è stata presentata, o pubblicata
l’analisi di cosa andiamo ad immettere in atmosfera o nell'ambiente, mentre
manca completamente un’analisi di tipo sanitario sull'impatto che queste
emissioni possano avere sulla popolazione e che l’analisi L.C.A. dal
Politecnico di Milano non è in grado di dare.
Non si è affrontato il problema che genera la
produzione di biogas in un ambito URBANO, ovvero di quei
sottoprodotti difficili da gestire e che possono trasformarsi
in inquinamento delle falde o dei terreni, senza considerare la
quantità di Nox che viene emessa dalla produzione di biogas, che ricordiamo (in
particolar modo il biossido di azoto) aggrava le condizioni nei malati di asma
e chi soffre di malattie respiratorie croniche o di malattie cardiache.
La gestione dei fanghi è poi stata presentata un po’
superficialmente, e sembra non sia stato considerato un eventuale
contaminazione critica determinata da eccessi di idrocarburi, cromo esavalente,
metalli pesanti o droghe ecc.… purtroppo presenti nei nostri sistemi fognari.
Non capiamo perché in questa fare ci si sia chiusi a riccio evitando
qualsiasi confronto con la cittadinanza, comitati e associazioni, confronto che
avrebbe solo potuto arricchire il progetto a livello macroscopico portando in
evidenza le criticità, non capiamo il perché in un paese come la Danimarca si è
costruito una collina per coprire un inceneritore (clicca QUI per leggere i dettagli) e
ridurre l’impatto ambientale (mentre qui si continuano a presentare slide con
edifici o colate di cemento)
Chiediamo di poter
accedere alle analisi di impatto ambientale e che venga eseguita DA UN ENTE INDIPENDENTE una
valutazione sanitaria sulle immissioni rilasciate e che venga riconosciuta una
compensazione ambientale per il Quartiere di Cascina Gatti.
Non siamo contrari a prescindere, ma LA PERCEZIONE AVUTA È CHE SIA
STATO GIÀ’STATO DECISO TUTTO, abbiamo assistito alla presentazione di
un progetto in una fase già avanzata, l’incontro è apparso come una cortesia
per informare la cittadinanza ne è la prova della quasi totale assenza di
richieste, precisazioni o contestazioni da parte della politica locale, un ulteriore
conferma arriva dal fatto che l’amministrazione comunale sembra non avere altri
progetti per l’area di CORE, per la serie c’è solo questo e questo deve essere
fatto come è già stato deciso.